jeudi 2 octobre 2008
Curriculum prof dr Yasmin von Hohenstaufen
Abbazia Avril de Saint Genis Burey Anjou(stemma della Principessa Yasmin , Aquila sveva e fiordaliso dei D'Anjou )
La principessa Yasmin Gelsomina Aprile von Hohenstaufen Avril de Saint Genis Burey Anjou Puoti di Castrum Poti , pronipote di Federico VI figlio di Federico II ed Isabella d'Inghilterra ,(pseudonimo giornalistico Yasmin Aprile o Aprile de' Puoti)
discende altresi' dagli antichi Re Caractago Canmore , Costantino, imperatori Valentiniani, Gallia Placidia,Teodolinda , Re Desiderio , Carlo Magno,attraverso Re Poto , capostipite dei Principi Puoti ,fratello ed erede dell'imperatrice Ageltrude , figlio di Re Adelchi e di Gisla, sorella di Carlo Magno .Attraverso la Regina Ansa, madre di Adelchi, dagli antichi Re Taumaturghi del Galles.Re Poto sposo' Hildegard Adela figlia di Carlo Magno .
Secondo alcune tradizioni la dinastia bizantina dei Puoti, era di origine merovingia, erano detti DesPoti, ovvero Despota o “Desposini” erano familiari di Gesù, discendenti di Davide, detti anche Alkè ovvero attributo del Signore, da “Pietra Potente”, o “Pietra del Signore”. Lo stemma dei Puoti è quello di Davide, un leone rampante verso un braccio le cui dita imitano la bocca del serpente, per evocare il simbolo taumaturgico del farmaco. Erano detti anche “Terapeuti”. L’arma parlante dichiara che la Scienza taumaturgica è il vero potere.
curriculum tratto da "Ipermanagement e Leadership".
Ratifica
Tribunale Civile Roma
primo grado , sentenza 4701/92 Corte Appello sez lavoro Roma e ratifica sentenza Cassazione Lav. 6160 /95
dal volume "Donna Top Manager"
Suprema Corte di Cassazione ed. Brumar
(il Collegio dei Giudici recita unanimamente nei tre gradi :" la top Manager prof Aprile von Hohenstaufen Puoti ha esercitato cariche elevatissime e prestigiose con i vertici politici finanziari internazionali e le sue scelte erano operative e determinanti per il destino di multinazionale top nel mondo ;proprio le modalita' dei contatti ad altissimo livello erano esse medesime decisioni strategiche di cui la General Manager e Presidente Aprile von Hohenstaufen Puoti , member CBB, si assumeva la responsabilita' , in piena autonomia. La sua attivita', e' stata di un vero e proprio Capo di Stato"...)
La prof dr master b.a. ,giornalista , Yasmin Gelsomina Aprile di Buren Hohenstaufen Plantagenet (ou Avril de Buren ou Avril de Burey Anjou Plantagenet ou Avril de Saint Genis Hohenstaufen) Puoti Comneno di Poti Paleologo Canmore und von Hohenzollern ,giovanissima , dopo aver conseguito tre lauree presso l'universita' Federico II,fondata dal suo illustre Avo ,e varie specializzazioni alla Lega dell'Edera e alla Sorbonne,è stata menzionata General Manager Presidente di multinazionali Usa,tra cui Selezione dal Reader's Digest, per oltre dieci anni.E' apparsa prima tra i Top managers internazionali, nelle classifiche "Fortune ".Nel maggio 78 , nella classifica Top Managers del The Economist e di Uomini Leaders nell'Economico della Stampa, accanto a Cesare Romiti e Gianni Agnelli, ecc.. Docente Universitaria in Usa di Strategia della Leadership ed Evolutionary Management.
Columnist La Stampa -L'Economico-Tuttoscuola-Prospettive nel Mondo-Globo;giornalista Rai-NBC. Euromanager F.I.P.P.-F.A.E.P.-A.I.E.(pseudonimo giornalistico Yasmine Aprile o Yasmine Puoti ed altri )Presidente Free Press Association , General Manager , Member del CBB accanto al Conte Brandolino Brandolini d'Adda e al Conte Edoardo Lucheschi. E' stata General Manager e Presidente internazionale del Reader's Digest, della cui rivista italiana era direttore la giornalista Ludina Barzini. Presidente Comitato Internazionale ONU Diritti Umani.Presidente Ucle-Ucert. Psicanalista,cultrice di Neuroscienze,Psicopedagogista dei disabili mentali,Presidente dell'International Criminology Association, psicopatologa, Scienziata ,epistemologa ,semiologa,glottologa,Germanista, autrice di saggi ,storico medievale ed egittologa,archeologa,drammaturgo, Presidente Meeting of Muses, pianista, pittrice, poliglotta.E' specializzata in Storia dell'Arte Archeologia, Lingue antiche , filologia .Ha insegnato presso licei classici (tra cui Berchet di Mi.) Latino- Greco -Filosofia-Storia-Cultrice di lingue antiche presso la Federico II, e' specializzata in scienza della comunicazione.Ha frequentato corsi di specializzazione in psicologia clinica alla Sorbonne e di Psicologia motivazionale.Ha curato corsi e master b.a. presso le universita' della Lega dell'Edera(USA),Ha redatto il codice etico delle multinazionali e l'identikit del top Manager .
Presidente di Globe Theatre , e' direttore della Rivista Ottagono .
"Non e' piu' tempo di managers, scrive princess Yasmin, ma di leadership nelle organizzazioni .La leadership dev'essere mestiere di fede , esige una professione una coerenza vissuta , testimonianza , creativita' , lungimiranza , sacrificio, martirio.Come tanti eroi della fede cristiana ci hanno insegnato.Ma il leader carismatico non e' prodotto dalla chioccia tecnolocratica o pulcino del Grande fratello . Il carisma e' qualcosa di preesistente che nulla ha da spartire con i pollai istituzionalizzati. Si tratta di scoprire la sacralita' del potere E' un po' la differenza tra talento e genio. il talento e' cio' che si possiede ...il genio e' cio che ci posssiede "....
http://www.federicostupormundi.it/yasmin/biografia.htm
http://www.geocities.com/f_hohenzollern/index.html
http://www.geocities.com/k_hohenstaufen/criminologia.html
"Esiste un distinguo , afferma , tra i principali profili manageriali, dotati di capacita' di know-now (conoscenza)dell'intero sistema e quindi di rilevanza strategica per l'intera organizzazione :solo ai top managers devono essere affidate le decisioni strategiche , ai secondi spettano le decisioni tattiche operative , ai lowers managers spetta invece l'esecuzione pratica"
Presidente Gran Magistero De Arte Venandi Cum Avibus . Presidente di Free Press Association e Comitato Internazionale diritti Umani. Presidente Ute (Unione Televisioni Europee)La Principessa Yasmin,doppia cittadinanza,vedova Hohenzollern von Schwaben Hohenstaufen, ha ricevuto inoltre cittadinanze onorarie in Germania,nel Regno Unito,e nei siti Federiciani , tra cui Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, San Marco Argentano, Torremaggiore, , San Nicola Arcella, Saracinesco, ecc..-
Al di la' del Superuomo
Sair la Principessa Yasmin von Hohenstaufen Aprile di Saint Genis Avril de Burey
Anjou
Puoti di Canmore ,neuroscienziata e specializzata in Psicologia clinica ,
autrice del saggio
" Profezie di Nietzsche " ed Sarras, invia un messaggio di ammirazione ed elogio
per l'iniziativa meritevole ed epocale di Padre Quirino
Salomone di Aquila .
L'AQUILA OMAGGIA NIETZSCHE: "NON FU L'ANTICRISTO"
L'AQUILA OMAGGIA NIETZSCHE: "NON FU L'ANTICRISTO"
admin mercoledì 01 ottobre 2008
Padre Quirino e il prof. Arturo Conte
L'Aquila, 1 ott. - C'è stato un tempo in cui non ci si poteva riferire al pensiero di Nietzsche senza subire tutte le negative conseguenze di un pregiudizio consolidato. Oggi, parte dall'Aquila, la sua città ideale, il tempo della riabilitazione del filosofo tedesco, anzi, padre Quirino Salomone non vuole neppure parlare di "riabilitazione" in quanto - spiega - la Chiesa non deve avere nemici e se li ha deve imparare da questi a ragionare, guardando dentro se stessa e capire se ci sono errori da correggere. Di tutto questo si è parlato in un convegno studio organizzato presso la Cattedra Bernardiniana.
Il professor Conte, docente universitario oggi in pensione e profondo conoscitore del pensiero di Nietzsche, già direttore del Centro di igiene mentale, contesta fermamente l'opinione che Nietzche sia da considerare l'anticristo dei tempi moderni. «Il filosofo denuncia la chiesa secolare e colonialista», spiega Conte, «proprio come Gesù aveva contestato il sinedrio e le aspettative "imperial-messianiche" che accompagnarono la sua venuta. Alla base di tutto», aggiunge, «c'è la confusione fra il "Cristo evangelico" e il "messia biblico". Il "messia" sta su un trono ed è osannato dalla sua gente, il "Cristo", invece è quello dei poveri, degli ultimi. Insieme con padre Quirino, sono stato per 25 anni nel recinto degli esclusi, il manicomio di Collemaggio. Nietzsche non era un pazzo. Non si può liquidare un grande pensatore dell'umanità tacciandolo di follia. Ciò avvicina la figura di Nietzsche a S.Francesco "il pazzo di Assisi", o a Celestino V, "il pazzo della Curia" che rifiuta la tiara».
nietzsche
L'idea dell'anticristo venne a Nietzsche proprio a causa di questa equazione ricorrente (Cristo uguale messia) che domina le pratiche religiose. «I conquistatori hano scambiato la spada con la croce», prosegue Conte, «e sugli scudi dei crociati è stampigliata una croce a forma di spada». Una prospettiva del tutto simile si intuisce quando si parla dell'atteggiamento del prossimo. Nietzsche parlava dell'amore del remoto e del futuro come più elevato dell'amore del prossimo, il suo messaggio si può intuire un'apertura nei confronti di tutto quello che è "straniero".
Friedrich Wilhelm Nietzsche "voleva andare all'Aquila, l'antitesi di Roma". Lo scrisse chiaramente in un passaggio di Ecce Homo, riproposto nel libro "La Rivelazione dell'Aquila", una frase acuta e disperata dall'oscuro concetto che ha ispirato la stesura del volume. Il 24 agosto scorso, a 108 anni dalla morte del controverso filosofo tedesco, considerato uno dei nemici storici della Chiesa cattolica, fu il sorprendente momento di ricevere un beneficio: una messa alla sua memoria officiata a S.Bernardino da padre Quirino Salomone, uno dei maggiori studiosi di Papa Celestino V. Dell'iniziativa di Conte e padre Quirino se ne è parlato in tutta Italia. I blog di internet si sono scatenati, sono nate forti discussioni tra favorevoli e contrari. Gli ambienti atei hanno duramente contestato padre Quirino Salomone, accusandolo, come Chiesa, di voler "fagocitare" anche il più anticristiano dei pensieri. «Ho letto alcune cose che sarebbero da denunciare - ci ha risposto padre Quirino. Provengono da menti ingabbiate estremamente ignoranti. Le accuse non vanno rivolte alla Chiesa che non vuole fagocitare nessuno. Se ci sono accuse da fare quelle vanno rivolte al sottoscritto, al frate che rappresenta il mio nome con profondo autoaffetto e stima». Padre Quirino non si tira indietro neppure nell'approfondire un oscuro passaggio di Ecce Homo in cui Nietzsche racconta il suo personale desiderio di evadere da Roma, per andare all'Aquila: «...mi dava noia oltre misura questo luogo, il più indecoroso della terra, per il poeta dello Zarathustra e che non avevo scelto liberamente: volevo andare all’Aquila, l’antitesi di Roma, simile al luogo che fonderò un giorno, un ricordo di un ateo e di un anticlericale comme il faut, di uno degli esseri a me più affini, il grande imperatore degli Hohenstaufen Federico II». In che senso L'Aquila è l'antitesi di Roma? «Il messaggio è chiaro - spiega il frate - è la condanna per alcune posizioni della chiesa secolare, che avvicina Nietzsche alla prospettiva di Celestino V che rinunciò alla tiara papale.»
Il profondo sentimento di Nietzsche per la città di Federico II e per Celestino V è confermato in alcuni capitoli di un'altra celebre opera, Così parlò Zarathustra, che tratta della discesa di Zarathustra dalla montagna al mercato per portare l'insegnamento all'umanità. Chissà cosa penserebbe, e direbbe, oggi sapendo che dalla "sua Aquila", città ideale quanto la caverna di Zarathustra (e di Celestino) parte un messaggio fortissimo.
Anjou
Puoti di Canmore ,neuroscienziata e specializzata in Psicologia clinica ,
autrice del saggio
" Profezie di Nietzsche " ed Sarras, invia un messaggio di ammirazione ed elogio
per l'iniziativa meritevole ed epocale di Padre Quirino
Salomone di Aquila .
L'AQUILA OMAGGIA NIETZSCHE: "NON FU L'ANTICRISTO"
L'AQUILA OMAGGIA NIETZSCHE: "NON FU L'ANTICRISTO"
admin mercoledì 01 ottobre 2008
Padre Quirino e il prof. Arturo Conte
L'Aquila, 1 ott. - C'è stato un tempo in cui non ci si poteva riferire al pensiero di Nietzsche senza subire tutte le negative conseguenze di un pregiudizio consolidato. Oggi, parte dall'Aquila, la sua città ideale, il tempo della riabilitazione del filosofo tedesco, anzi, padre Quirino Salomone non vuole neppure parlare di "riabilitazione" in quanto - spiega - la Chiesa non deve avere nemici e se li ha deve imparare da questi a ragionare, guardando dentro se stessa e capire se ci sono errori da correggere. Di tutto questo si è parlato in un convegno studio organizzato presso la Cattedra Bernardiniana.
Il professor Conte, docente universitario oggi in pensione e profondo conoscitore del pensiero di Nietzsche, già direttore del Centro di igiene mentale, contesta fermamente l'opinione che Nietzche sia da considerare l'anticristo dei tempi moderni. «Il filosofo denuncia la chiesa secolare e colonialista», spiega Conte, «proprio come Gesù aveva contestato il sinedrio e le aspettative "imperial-messianiche" che accompagnarono la sua venuta. Alla base di tutto», aggiunge, «c'è la confusione fra il "Cristo evangelico" e il "messia biblico". Il "messia" sta su un trono ed è osannato dalla sua gente, il "Cristo", invece è quello dei poveri, degli ultimi. Insieme con padre Quirino, sono stato per 25 anni nel recinto degli esclusi, il manicomio di Collemaggio. Nietzsche non era un pazzo. Non si può liquidare un grande pensatore dell'umanità tacciandolo di follia. Ciò avvicina la figura di Nietzsche a S.Francesco "il pazzo di Assisi", o a Celestino V, "il pazzo della Curia" che rifiuta la tiara».
nietzsche
L'idea dell'anticristo venne a Nietzsche proprio a causa di questa equazione ricorrente (Cristo uguale messia) che domina le pratiche religiose. «I conquistatori hano scambiato la spada con la croce», prosegue Conte, «e sugli scudi dei crociati è stampigliata una croce a forma di spada». Una prospettiva del tutto simile si intuisce quando si parla dell'atteggiamento del prossimo. Nietzsche parlava dell'amore del remoto e del futuro come più elevato dell'amore del prossimo, il suo messaggio si può intuire un'apertura nei confronti di tutto quello che è "straniero".
Friedrich Wilhelm Nietzsche "voleva andare all'Aquila, l'antitesi di Roma". Lo scrisse chiaramente in un passaggio di Ecce Homo, riproposto nel libro "La Rivelazione dell'Aquila", una frase acuta e disperata dall'oscuro concetto che ha ispirato la stesura del volume. Il 24 agosto scorso, a 108 anni dalla morte del controverso filosofo tedesco, considerato uno dei nemici storici della Chiesa cattolica, fu il sorprendente momento di ricevere un beneficio: una messa alla sua memoria officiata a S.Bernardino da padre Quirino Salomone, uno dei maggiori studiosi di Papa Celestino V. Dell'iniziativa di Conte e padre Quirino se ne è parlato in tutta Italia. I blog di internet si sono scatenati, sono nate forti discussioni tra favorevoli e contrari. Gli ambienti atei hanno duramente contestato padre Quirino Salomone, accusandolo, come Chiesa, di voler "fagocitare" anche il più anticristiano dei pensieri. «Ho letto alcune cose che sarebbero da denunciare - ci ha risposto padre Quirino. Provengono da menti ingabbiate estremamente ignoranti. Le accuse non vanno rivolte alla Chiesa che non vuole fagocitare nessuno. Se ci sono accuse da fare quelle vanno rivolte al sottoscritto, al frate che rappresenta il mio nome con profondo autoaffetto e stima». Padre Quirino non si tira indietro neppure nell'approfondire un oscuro passaggio di Ecce Homo in cui Nietzsche racconta il suo personale desiderio di evadere da Roma, per andare all'Aquila: «...mi dava noia oltre misura questo luogo, il più indecoroso della terra, per il poeta dello Zarathustra e che non avevo scelto liberamente: volevo andare all’Aquila, l’antitesi di Roma, simile al luogo che fonderò un giorno, un ricordo di un ateo e di un anticlericale comme il faut, di uno degli esseri a me più affini, il grande imperatore degli Hohenstaufen Federico II». In che senso L'Aquila è l'antitesi di Roma? «Il messaggio è chiaro - spiega il frate - è la condanna per alcune posizioni della chiesa secolare, che avvicina Nietzsche alla prospettiva di Celestino V che rinunciò alla tiara papale.»
Il profondo sentimento di Nietzsche per la città di Federico II e per Celestino V è confermato in alcuni capitoli di un'altra celebre opera, Così parlò Zarathustra, che tratta della discesa di Zarathustra dalla montagna al mercato per portare l'insegnamento all'umanità. Chissà cosa penserebbe, e direbbe, oggi sapendo che dalla "sua Aquila", città ideale quanto la caverna di Zarathustra (e di Celestino) parte un messaggio fortissimo.
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